«Non abbiamo solamente finanziato le nostre rendite, ma anche
partecipato all'espansione economica del paese», ha dichiarato oggi
in una conferenza stampa svoltasi a Berna Angeline Fankhauser,
presidente della FARES: non è quindi giusto che si risparmi
sull'AVS.
I punti principali che preoccupano i pensionati sono tre.
Dapprima l'adeguamento delle rendite AVS/AI ogni tre anni
(attualmente ciò avviene ogni due anni) che - secondo loro - è una
misura da non accettare ora che sono in discussione i «regali
fiscali ai più ricchi». I pensionati sono anche contrari a una
modifica dell'indice del carovita che si basa attualmente per metà
sul costo della vita e per l'altro 50 % sull'evoluzione dei salari.
La destra vorrebbe tener conto del costo della vita nella misura
dei due terzi, mentre la sinistra è favorevole alla soluzione
inversa.
Riguardo allo spinoso problema della rendita alle vedove, il
Consiglio federale prevede che questo vitalizio termini quando i
figli hanno raggiunto i 18 anni di età. Anche se la Commissione
della sicurezza sociale e della sanità (CCCS) del Nazionale ha
proposto di mantenerlo per le donne che beneficiano già di una
rendita, ciò significherebbe tuttavia che la metà delle vedove non
potranno più percepire la loro rendita: una perdita stimata a 500
milioni di franchi, ha spiegato Karl Aeschbach, membro del comitato
della FARES.
Il terzo punto riguarda l'età flessibile di pensionamento. Si
devono garantire più mezzi sociali nel caso in cui si opti per la
rendita anticipata. Occorre garantire alle generazioni future
un'età flessibile di pensionamento veramente sostenibile per tutti
i ceti sociali. Solo con queste premesse - ha affermato Aeschbach -
potremo accettare il previsto innalzamento dell'età di
pensionamento delle donne a 65 anni.
La FARES ha accolto con soddisfazione la decisione della
commissione del Nazionale di accordare 800 milioni di franchi per
le rendite anticipate (il Consiglio federale aveva previsto la metà
di questa somma).
Viste inoltre le eccedenze realizzate nel 2000 dalle tre
assicurazioni sociali AVS, AI e APG, secondo Aeschbach, non c'è
bisogno di creare un modello di revisione basato sui risparmi,
bisogna piuttosto andare a cercare i finanziamenti dove ci sono
utili.
I legislatori devono anche considerare la proposta della
commissione del Nazionale che intende destinare parte dell'IVA
direttamente all'AVS e il controprogetto della commissione del
Consiglio degli Stati all'iniziativa popolare «sull'oro» dell'UDC.
La FARES deve ancora pronunciarsi sull'iniziativa popolare «per
un'AVS sicura» che chiede che gli utili netti della Banca nazionale
svizzera (BNS) siano versati al fondo di compensazione dell'AVS.
(kil/sda)