La decisione di rinunciare, ha indicato il presidente del
consiglio di amministrazione di PWC, è stata presa lunedì.
Vontobel, secondo quanto dichiarato dal direttore delle finanze
Walter Kaeser, ha dovuto arrendersi all'evidenza: la banca
«elettronica» non avrebbe mai dato i proventi sperati. L'abbandono
del progetto non comprometterà il risultato operativo di quest'anno
del gruppo bancario zurighese. Lanciato un anno fa, «y-o-u» è
costato nel solo 2000 151 milioni di franchi.
Il lancio ufficiale di «y-o-u» era previsto per il primo
trimestre del 2001, dopo che la Commissione federale delle banche
aveva rilasciato la relativa concessione. Non se ne farà niente: in
gioco vi sono una quarantina di posti di lavoro, ma l'operazione è
più complessa perché nel progetto sono coinvolti un centinaio di
partner. Vontobel detiene i due terzi dei titoli di «y-o-u», mentre
il produttore di software Think Tools detiene una partecipazione
del 18%.
Altri istituti, oltre a Vontobel, hanno annunciato progetti
bancari online. Tra di essi BSI (ex Banca della Svizzera italiana)
e Julius Bär Holding. Quest'ultima, secondo il portavoce Jürg
Stähelin, ha indicato che non ci sono ripensamenti: i nuovi servizi
internet saranno operativi entro giugno e i dettagli
dell'operazione saranno resi noti in una conferenza stampa
convocata per il 6 marzo.
Nei prossimi mesi dovrebbero essere attivi anche i servizi
online di Postfinance, che ha messo in cantiere il progetto in
collaborazione con la Banca cantonale vodese. «È sufficiente che il
10% dei nostri clienti faccia uso dei servizi online perché
l'operazione sia interessante dal profilo finanziario», ha indicato
il portavoce Alex Josty.
(bb/sda)