Benzina: in rivolta anche i battellieri

Vana la consistente riduzione delle tasse sul gasolio (sull´ordine dei 25 centesimi al litro) promessa dal governo Jospin nella notte tra martedì e mercoledì dopo ore di convulsi negoziati: nel primo pomeriggio di oggi soltanto uno dei tre sindacati di categoria - Tlf - ha revocato l´agitazione. Il grosso dei camionisti niente: ha continuato imperterrito nel blocco totale delle raffinerie e dei depositi di petrolio, spesso con l´aiuto di agricoltori altrettanto inferociti. Giudicano "insufficienti" le concessioni fatte dal ministro dei Trasporti, il comunista Jean-Claude Gayssot.

Insistono per uno sgravio fiscale di almeno 37/45 centesimi al litro, lo vorrebbero in vigore anche per tutto il 2001. Dopo 72 ore di protesta la situazione si fa quindi sempre più critica: molte pompe di benzina sono ormai a secco, parecchie prefetture hanno ordinato il razionamento del combustibile con precedenza di rifornimento per autoambulanze e altri servizi essenziali.

Non è in ginocchio solo il traffico gommato: in mattinata all´aeroporto di Lione tre voli sono stati cancellati per mancanza di kerosene, altri sono stati modificati in modo che gli aerei abbiano modo di fare il pieno a Ginevra. Acque agitate anche sui fiumi: alla ´jacqueriè contro il caropetrolio si sono uniti stamattina i battellieri.

Dal gennaio ´99 ad oggi il prezzo del combustibile per le imbarcazioni a motore è aumentato del 112%. Si sentono "strangolati" e hanno bloccato la navigazione della Senna posizionando una dozzina di chiatte e di ´bateaux-mouches´ di traverso all´altezza del ministero delle Finanze, nel quartiere parigino di Bercy. Altre categorie colpite dal rincaro del greggio sono anch´esse scese in piazza con furia crescente. Innanzitutto i tassisti: stamattina assieme agli istruttori delle autoscuole hanno mandato in tilt la città di Nantes bloccando le bretelle di accesso al ´peripheriquè, la circonvallazione.

Non da meno i conducenti di pullman: oggi hanno dato vita a molte "operazioni lumaca". Si sono messi cioè in colonna su strade affollate, andando a passo d´uomo, con effetti devastanti sulla circolazione. La situazione di crisi sta intanto mettendo a dura prova la compattezza della coalizione di sinistra che sostiene il socialista Lionel Jospin.

(klei/sda)