Clima: Kyoto - Ue e Giappone divisi su strategia con USA

Lo hanno detto oggi a Tokyo, in una conferenza stampa al termine di due giorni di colloqui con esponenti del governo e dei partiti giapponesi, il ministro svedese dell'ambiente Kjell Larsson, del paese presidente di turno dell'Ue, il capo negoziatore della Commissione Jos Delbeki e il ministro belga per l'energia e lo sviluppo sostenibile Olivier Deleuze, che hanno concluso un lungo giro di ricognizione con soste in Russia, Iran e Cina. «L'unica differenza riscontrata a Tokyo - ha detto Larsson - è che il governo giapponese e i partiti di maggioranza hanno molte più speranze di noi di far tornare indietro sui suoi passi l'amministrazione Bush. Ci fa piacere che il Giappone si impegni in questa direzione, e appoggeremo i suoi sforzi, ma ci siamo già preparati al peggio e pronti a ratificare il Protocollo di Kyoto del 2002, indipendentemente dagli Stati Uniti. E abbiamo visto che i partiti di opposizione giapponesi condividono questa strategia, sollecitando il governo ad essere più deciso». La delegazione Ue ha avuto parole molto dure nei confronti dell'Amministrazione Bush. « A Kyoto abbiamo costruito una casa solida per difenderci dall'uragano del surriscaldamento del pianeta- ha affermato Larsson - È assurdo che ora un paese venga a dire di distruggere questa casa e di costruirne un'altra, senza sapere come e quando. Siamo flessibili e pronti a discutere fin dove si può, ma ci sono limiti imposti dagli stessi cambiamenti climatici, che superano in ampiezza e velocità qualsiasi previsione. L'atteggiamento americano è ingiustificabile». La delegazione Ue si è detta altamente incoraggiata dai risultati « molto positivi» dei colloqui avuti nei quattro paesi visitati. « Abbiamo constatato che Russia, Iran e Cina sono consapevoli dei rischi ambientali e pronti a ratificare il Protocollo di Kyoto. La Cina sta facendo grossi sforzi per ridurre le emissioni di biossido di carbonio».

(sda)