Consiglio nazionale: iniziato l'esame della revisione del Codice penale

Dopo gli Stati, anche il Consiglio nazionale ha deciso oggi di agevolare il reinserimento dei condannati e di ridurre i costi dell'esecuzione delle pene. Il dibattito prosegue domani.

La Camera del popolo ha iniziato la revisione delle disposizioni generali del Codice penale, adottata dagli Stati nel dicembre del 1999. Questa riforma è intesa a rafforzare l'effetto preventivo delle sanzioni e la sicurezza in generale, a favorire il reinserimento dei condannati nella società e a realizzare risparmi. Sebbene il progetto non risolva tutti i problemi, introduce miglioramenti rispetto al diritto penale in vigore, ha affermato a nome della commissione degli affari giuridici Anne-Catherine Ménétrey Savary (Verdi/VD). L'entrata in materia non è stata combattuta.

La riforma diversifica le possibili sanzioni: le pene pecuniarie e il lavoro d'interesse pubblico si applicheranno in generale alla piccola delinquenza, mentre il carcere sarà riservato ai crimini gravi. Tutte le pene potranno essere accompagnate dalla condizionale.

Le prime decisioni prese dalla Camera riguardano le pene pecuniarie destinate a sostituire la detenzione, ove la stessa fosse inferiore a sei mesi. D'ora in poi i tribunali infliggeranno «giorni di multa» corrispondenti alla gravità del reato, ma al massimo 360. A seconda della capacità economica del condannato, il «giorno di multa» potrebbe raggiungere anche i 3000 franchi. In questo senso, l'importo massimo della pena pecuniaria sarà di 1,08 milioni di franchi. Ciò permetterà di ristabilire l'uguaglianza tra delinquenti ricchi e poveri, ha in particolare osservato la ministra della giustizia Ruth Metzler. Questo sistema, che funziona in modo soddisfacente in numerosi paesi europei, è stato adottato con 111 voti contro 64. Una minoranza di destra condotta da Luzi Stamm (UDC/AG) avrebbe preferito conservare il regime attuale. A suo modo di vedere, l'aumento delle multe, oggi limitate a un tetto massimo di 40 000 franchi, è smisurato.

Il Consiglio nazionale ha rinunciato al minimo di 10 franchi per «giorno di multa» fissato dal Consiglio degli Stati. I giudici devono poter scegliere liberamente le pene leggere per condannati che dispongono di un reddito modesto, ha ritenuto la maggioranza della Camera del popolo. Il Nazionale non ha nemmeno voluto ridurre il massimo per «giorno di multa» a 1500 franchi. Luzi Stamm ha pure fallito nel tentativo di escludere dal sistema le infrazioni gravi al codice stradale. Alle persone senza risorse che provocano un incidente mortale verrebbe inflitta una multa ridicola, ha osservato. In ogni caso - gli è stato risposto - il giudice conserva la possibilità di pronunciare una pena detentiva di oltre sei mesi.

Il Consiglio nazionale non si è spinto così lontano come gli Stati nell'estensione della regola della condizionale. Ha deciso che sarebbe in generale accordata per pene detentive varianti tra sei mesi e due anni. Attualmente la condizionale si estende fino a 18 mesi. Questa decisione è stata presa con 84 voti contro 68. Nils de Dardel (PS/GE), a nome della commissione, e Ruth Metzler hanno inutilmente difeso un limite di tre anni, sostenendo che la condizionale riduce il rischio di recidiva. Domattina il Nazionale dovrà affrontare gli aspetti della riforma del Codice penale relativi al rafforzamento della repressione dei crimini particolarmente gravi e alla responsabilità penale delle imprese.

(sda)