All'origine dell'inghippo - riportato dal settimanale svizzero tedesco «Facts» - c'è una castrazione fallita. Il veterinario zurighese che l'ha eseguita deve ora vedersela con i contadini danneggiati che esigono un risarcimento, ha confermato all'ats il presidente della locale cooperativa dell'alpeggio Christoffel À Porta.
Proveniente da Mettmenstetten, nel canton Zurigo, il toro era giunto per l'estivazione assieme ad oltre 300 buoi nel pascolo della Bassa Engadina. Dato che era destinato all'ingrasso per poi essere macellato, non gli era nemmeno stato dato un nome. Il bovino di un anno aveva semplicemente il «numero 14» come segno di
riconoscimento.
Secondo il settimanale, il «numero 14» era stato dimenticato nel controllo dopo la castrazione. Non ci si era così accorti che un testicolo era rimasto intatto.
Le inaspettate nascite hanno infuriato i proprietari delle bovine. Queste avevano fra uno e due anni e perciò troppo giovani per la riproduzione. I vitellini erano inoltre inadatti
all'allevamento ed hanno dovuto essere macellati. I danni per i proprietari sono complessivamente valutati a 50mila franchi, ha indicato À Porta.
Danni che secondo i contadini grigionesi devono essere rimborsati dal veterinario che non ha castrato correttamente il toro. Nella loro richiesta d'indennizzo si avvalgono di una perizia
che certifica la paternità del «numero 14». Quest'ultimo non potrà essere portato né sul banco dei testimoni né su quello degli imputati. Di ritorno dall'alpeggio è stato ingrassato a dovere e nel corso dell'inverno è poi stato inviato al macello.
(sda)