Il settimanale è
riuscito ad entrare in contatto con gli hacker tramite un
mediatore.
In anticipazioni diffuse oggi dal domenicale svizzero tedesco,
si apprende che i dati sono stati scaricati con un software
standard dall'elaboratore elettronico del WEF. Tra i dati «rubati»
vi sono 1400 numeri di carte di credito, password, e-mail, numeri
di telefono, e altre informazioni riservate.
Nell'intervista gli hacker precisano che l'obiettivo
dell'operazione non era di carpire dati a gruppi internazionali o a
Stati per ricattarli. Ciò «non cambierebbe il sistema»,
sottolineano. La pubblicazione dei dati risponde invece a tutti i
criteri di un «buon sabotaggio»: «L'ingranaggio ben oliato della
macchina viene perturbato, le autorità perdono influenza e vengono
minate alla base». L'azione era volta ad «attaccare i potenti e il
potere», prosegue il gruppo.
La «SonntagsZeitung» ha annunciato che a mezzanotte pubblicherà
sul suo sito Internet tutti i nomi delle persone i cui dati sono
stati sottratti dal sistema informatico del WEF. Nell'elenco verrà
precisato anche che tipo di informazioni sono state registrate.
(kil/sda)