Rispetto al 1999 il numero di vittime è salito dell'1,5% e quello
dei feriti dell'1,8%. Negli ultimi tre decenni comunque la
situazione è nettamente migliorata, precisa l'UST. Alla fine degli
anni '70 sono state adottate varie misure preventive - riduzione
dei limiti di velocità, controllo dei veicoli, obbligo del casco e
della cintura - che hanno avuto effetti positivi. Il numero delle
vittime è passato da 1700 nel 1970 a meno di 600 dal 1997 in poi.
Gli incidenti stradali causano ora in media 85 morti ogni milione
di abitanti. A titolo di paragone, nell'Ue 15 nel 1999 sono stati
registrati più di 110 morti ogni milione di abitanti. In termini di
rischio per chilometro percorso e per persona, il miglioramento è
ancora più marcato: per le automobili da turismo, ad esempio, il
numero di morti per miliardo di chilometri è sceso a a 3,5 contro
16 nel 1970. Questa tendenza è rallentata all'inizio degli anni '90
e si è interrotta verso la metà del decennio.
Nel 2000 sono stati censiti complessivamente 75'351 incidenti della
circolazione, di cui 23'737 hanno fatto in tutto 30'650 morti o
feriti (+1,8 %). I pedoni deceduti sono stati 130, contro 115 nel
1999. Malgrado le nuove regole, il numero di incidenti sui passaggi
pedonali è costantemente aumentato tra il 1996 (1105 incidenti) e
il 2000 (1243).
(sda)