Italia: microspie in ufficio Regione Lombardia, Formigoni turbato

Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha commentato, incontrando stasera la stampa a Milano «per fugare ogni speculazione», il ritrovamento di due microspie avvenuto ieri nello studio dell'assessore ai Lavori pubblici Carlo Lio (Forza Italia).

A chi gli ha chiesto se sospetti che sia stata qualche procura a piazzare le 'cimicì, Formigoni si è limitato a replicare: «Sono cose che si commentano quando si verificano, il resto è chiacchierologia». Lo spiato, che occupa lo studio che nella passata legislatura fu dell'ex assessore Milena Bertani, ora agli arresti, si è detto «amareggiato e sconcertato, ma voglio solo recuperare serenità per fare il mio lavoro».

Neppure Lio dice di avere dei sospetti sull'identità degli 'spionì: «Non ho nessun sospetto -ha detto- nè ci perdo tempo. Sono consapevole di ricoprire un ruolo molto delicato, ma sono a disposizione di chi desideri chiarimenti».

Le microspie, ha spiegato Lio, sono state scoperte ieri, grazie ad una bonifica compiuta da un tecnico, chiamato da lui stesso «perchè -ha spiegato- da un po' di tempi i telefoni gracchiavano, c'erano interruzioni e rumori strani». Così sono saltate fuori due 'cimicì, di «due-tre centimetri ciascuna» secondo Formigoni. Una, ha spiegato Lio, era attaccata con del nastro biadesivo sotto il pianale della scrivania dell'assessore, dalla parte dove siede l'interlocutore (al quale, secondo Lio «poteva cadere sui piedi»).

L'altra 'cimicè era nascosta nel copricalorifero della stanza della segretaria dell'assessore. Una delle due era alimentata da una pila da nove volt, di quelle che si usano per le macchinine. Le microspie ora sono nelle mani dei carabinieri di Milano, ai quali l'assessore le ha consegnate dopo aver sporto denuncia, questa mattina. «Mi sono sentito violato nella mia sfera privata -ha concluso Lio, che non ha ancora fatto bonificare casa sua- ora non parlo con mia moglie e con i miei amici con la stessa tra

(sda)