La pubertà arriva a 8 anni, mistero su cause

Secondo una ricerca dell'Istituto per la Salute Infantile dell'Università di Bristol, una bambina su 6 raggiunge oggi la pubertà a 8 anni rispetto a una su 100 nella generazione precedente. Un fenomeno, questo, che interessa anche il sesso opposto, con un bambino su 14 rispetto a uno su 150.

Si tratta del primo studio del genere mai realizzato in Gran Bretagna dal 1962, anno in cui un certo professor James Tanner seguì lo sviluppo di 200 bambini londinesi con risultati però di gran lunga meno indicativi rispetto alla ricerca attuale. Gli scienziati dell'Università di Bristol, infatti, hanno seguito un campione di 1.150 bambini fin dalla nascita e hanno concluso che nel 21/mo secolo l'adolescenza inizia prima e dura di più.

Il motivo di questo fenomeno non è ancora stato individuato ma, secondo la professoressa Jean Golding, potrebbe essere collegato a un livello di estrogeni più elevato nelle madri rispetto al passato. Non si escludono, inoltre, altri fattori come la dieta, l'inquinamento e lo stile di vita dei ragazzi.

In genere, ha affermato Golding, «le mamme delle bambine che raggiungono prima la pubertà sono diventate adolescenti prima, quindi potrebbe trattarsi semplicemente di un collegamento genetico». La professoressa ha però ammesso che «i cambiamenti nel corso degli anni potrebbero essere dovuti ai diversi stili di vita. Oggi i bambini - ha aggiunto - sono molto meno attivi di una volta».

In termini pratici, comunque, una pubertà precoce significa che i bambini potrebbero adesso svilupparsi sessualmente senza però avere la maturità emotiva necessaria per far fronte alle possibili conseguenze. Una serie di studi realizzati negli Stati Uniti durante gli anni '80, infatti, ha dimostrato che lo stimolo sessuale è direttamente legato all'attività ormonale durante la pubertà. Se questa arriva prima del previsto, quindi, è più probabile che gli interessati - sia i bambini, sia le bambine - vogliano sperimentare il sesso prima dei loro coetanei.

(sda)