Libano: migliaia di studenti anti-siriani in piazza a Beirut

Allo scopo di controllare i dimostranti, l'esercito libanese - con l'appoggio della polizia - ha messo in atto uno dei più massicci dispiegamenti di uomini mai effettuato dalla fine della guerra civile (1975-1990), con posti di blocco intorno alle università e lungo le principali arterie di Beirut - in alcuni casi con check-point ogni 100 metri - provocando così enormi ingorghi del traffico automobilistico che hanno paralizzato per molte ore la capitale.

Militari ed agenti di polizia in tenuta antisommossa e armati di randelli e cannoni ad acqua hanno tenuto sotto controllo i cortei di dimostranti che si andavano formando mano a mano che questi si riversavano all'esterno dei campi degli atenei intonando slogan anti-siriani. La protesta è stata organizzata dagli studenti che militano nel Movimento patriottico libero (un gruppo cristiano di destra che fa capo all'ex comandante dell'esercito libanese Michael Aoun) nell'occasione del 12.mo anniversario della sfortunata 'guerra di liberazionè lanciata il 14 marzo del 1989 da Aoun per scacciare le truppe siriane presenti in Libano. Ma le forze di Aoun vennero schiacciate da quelle di Damasco con un colpo di mano nel 1990 e da quell'anno l'ex generale vive in esilio in Francia.

Nei giorni scorsi gli studenti cristiani avevano esortato a manifestare contro la presenza siriana nel Paese organizzando cortei e sit-in davanti alle caserme dei militari di Damasco ma lunedì l'esercito libanese li aveva ammoniti ad astenersi «da tali appelli provocatori» ed aveva confermato al tempo stesso «il proprio impegno a fare fronte contro ogni tentativo che metta in pericolo la sicurezza dei cittadini». Nonostante la poco velata minaccia, però, oggi non si sono registrati incidenti, i cortei si sono svolti pacificamente e l'esercito si è tenuto a distanza dai dimostranti senza intervenire. I sentimenti dei libanesi contro la Siria, che ha legato a sè il Libano con un ferreo patto di cooperazione a tutti i livelli, da diversi mesi stanno montando. Diversi deputati cristiani e musulmani e rappresentanti dell'opposizione hanno infatti più volte chiesto negli ultimi tempi - soprattutto dallo scorso maggio, dopo la conclusione dell'occupazione militare israeliana nel Libano del Sud che durava da 22 anni -che Damasco ritiri le proprie truppe e metta fine alla propria «egemonia» politica sul 'Paese dei cedrì.

(sda)