Mo: palestinesi feriscono bimbo ebreo Israele bombarda

Meno di una settimana dopo la violenta rappresaglia che aveva colpito Gaza e Ramallah - in reazione a una serie di attentati in Israele - lo Stato ebraico torna a bombardare obiettivi dell'Anp. Due giorni prima, una bimba israeliana di 10 mesi era rimasta uccisa a Hebron. Il fuoco degli elicotteri da combattimento israeliani si è concentrato sulla città di Gaza, colpendo tra l'altro comandi di 'Forza 17', la guardia personale di Arafat, e dell'intelligence generale, situati a breve distanza dalla residenza del presidente Yasser Arafat, oggi a Ramallah (Cisgiordania).

Obiettivi palestinesi sono stati colpiti anche a Rafah, Deir el Balah e Khan Yunes, nel sud e nel centro della striscia. Primi bilanci parlano di decine di feriti. In un duro comunicato, l'ufficio del premier Ariel Sharon ha accusato l'Anp di «non agire contro i terroristi»: «L'Anp non ci ha lasciato altra scelta che passare all'azione».

In reazione all'attacco contro Azmona, i coloni della striscia di Gaza avevano subito richiesto un «intervento radicale» dell'esercito israeliano, perchè - secondo il loro leader, Aharon Zur - «la situazione è insostenibile». L'esercito aveva risposto promettendo «punizione» per i responsabili di tale «atto barbaro».

In una giornata carica di tensioni, è rimasto oggi ferito gravemente anche un palestinese di 31 anni in un cannoneggiamento israeliano contro Deir el Balah, avvenuto, secondo la radio militare israeliana in risposta a una sparatoria contro il vicino insediamento ebraico di Kfar Darom. Fonti palestinesi hanno da parte loro accusato i soldati israeliani di essere penetrati la notte scorsa nella zona di Khan Younes (Gaza), in un'area controllata dall' Autorità nazionale palestinese (Anp), per radere al suolo una base di 'Forza 17'.

La Jihad minaccia

All'indomani dell'uccisione di Mahmud Abdelal, il militante della Jihad islamica la cui auto è stata centrata ieri a Gaza da tre razzi sparati da elicotteri israeliani, il movimento integralista ha intanto rinnovato le sue minacce di vendetta. «Israele pagherà a caro prezzo», ha dichiarato Mohamed El-Hindi, uno dei leader della Jihad islamica nella striscia di Gaza, dove - ha aggiunto - gli attacchi contro soldati e coloni israeliani «continueranno».

Minacce contro Israele sono giunte anche da autorevoli esponenti dell'Anp e di 'Al-Fatah'. In una conferenza stampa a Ramallah, il capo dei servizi di sicurezza dell'Anp a Gaza, Mohamed Dahlan, ha affermato che Sharon «vuole la violenza a tutti i costi e pertanto deve attendersi la nostra reazione». Una reazione - ha aggiunto Hussein Sheik, uno dei leader dei Tanzim, la struttura paramilitare di Al-Fatah - che potrebbe comprendere anche «esecuzioni mirate» di israeliani, in risposta a quelle di militanti dell'Intifada, almeno 20 dei quali sarebbero stati uccisi dal settembre scorso.

Mentre Israele scatenava la rappresaglia, la tv israeliana annunciava che domani si incontreranno ad Atene il ministro degli esteri Shimon Peres e il ministro per la cooperazione palestinese Nabil Shaath, stretto collaboratore di Arafat.

(kil/sda)