Papa: basta guerre e violenze - fermare aborto e eutanasia

Ecco allora Giovanni Paolo II, apparso nella sua forma abituale dopo la lunga e faticosa messa notturna, richiamare all'attenzione internazionale, nell'appello all'umanità più solenne dell'anno, i «bambini percossi, umiliati e abbandonati», le «donne violentate e sfruttate», i «giovani, adulti, anziani emarginati», le «interminabili teorie di esuli e di profughi», la «violenza e la guerriglia in tanti angoli del pianeta».

«Penso con apprensione - ha detto l'anziano pontefice, che già stanotte aveva espresso 'trepidazione' per la situazione in Medio Oriente - alla Terra Santa, dove la violenza continua ad insanguinare il faticoso cammino della pace».

«E che dire - ha proseguito - di vari Paesi, penso in questo momento in particolare all'Indonesia, dove i nostri fratelli nella fede, persino in questo giorno di Natale, vivono una difficile stagione di dolore e di sofferenza?»

«Non possiamo non ricordare quest'oggi - ha ancora sottolineato- che tenebre di morte minacciano la vita dell'uomo in ogni sua fase e specialmente ne insidiano il primo inizio e il naturale tramonto».

«Si fa sempre più forte - ha denunciato Giovanni Paolo II - la tentazione di impadronirsi della morte procurandola in anticipo, quasi si fosse arbitri della vita propria o altrui. Siamo di fronte a sintomi allarmanti della 'cultura della morte' che costituiscono una seria minaccia per il futuro».

Giovanni Paolo II, per il Natale del Grande Giubileo, ha pronunciato per la prima volta il messaggio natalizio ed impartito la benedizione «Urbi et Orbi» dal sagrato della Basilica di San Pietro, anzichè dalla Loggia. Stanotte aveva celebrato per la prima volta la messa natalizia all'aperto. Questo per avere un maggiore contatto con i numerosi pellegrini giunti a Roma ad ascoltarlo. Il tempo però non è stato benevolo: una scrosciante pioggia ha disturbato il rito religioso di mezzanotte; ed anche stamane, goccioloni sono caduti sulla piazza, dove si erano radunate migliaia di persone.

Quello del Papa non è stato solo un discorso di denuncia e di richiamo agli uomini «eredi del peccato del primo Adamo». L'umanità è infatti destinataria anche della grazia - ha spiegato- del «secondo Adamo», cioè di Gesù.

Giovanni Paolo II ha reso onore al «tanto bene che si compie nel silenzio da uomini e donne che vivono quotidianamente la loro fede, il loro lavoro, la loro dedizione alla famiglia e al bene della societa»'.

«Incoraggiante - ha aggiunto - è poi l'impegno di quanti, anche nell'ambito pubblico, operano perchè siano rispettati i diritti umani di ciascuno e cresca la solidarietà tra popoli di culture diverse, perchè sia condonato il debito dei Paesi più poveri, perchè si giunga ad onorevoli accordi di pace tra Nazioni coinvolte in rovinosi conflitti».

«Ai popoli che in ogni parte del mondo si orientano con coraggio verso i valori della democrazia, della libertà, del rispetto e dell'accoglienza reciproca, ad ogni persona di buona volontà, a qualunque cultura appartenga, oggi - ha sottolineato - si rivolge il gioioso annuncio di Natale: 'Pace in terra agli uomini che Dio amà «.

«All'umanità che s'affaccia sul nuovo millennio, Tu Signore Gesù, nato per noi a Betlemme, chiedi il rispetto di ogni persona, sopratutto se piccola e debole; chieda la rinuncia - ha concluso - ad ogni forma di violenza, alle guerre, alle sopraffazioni, ad ogni attentato alla vita».

(bb/sda)