Pena di morte: da Assisi l'Europa grida il suo no

«Mai più indifferenza», ha chiesto ai suoi colleghi il presidente del Senato italiano, Nicola Mancino, nel trattare questo problema, ricordando che ad Huntsville, nel Texas, per cinque volte il boia ha giustiziato altrettante persone nel solo mese di giugno. «Ma oggi il mondo - ha osservato Mancino - respinge il ricorso alla pena di morte».
E quando i cronisti gli hanno fatto notare che il presidente del parlamento portoghese, Antonio Almeida Santos, nel suo intervento di stamani ha criticato George Bush jr, il presidente del Senato ha risposto semplicemente ribadendo di essere «contrario alla pena di morte». Poi, forse non a caso, nel documento finale i parlamentari europei sollecitano i cittadini a votare i candidati che si pronunciano contro la pena capitale. La richiesta unanime in Europa (che sarà ribadita anche davanti alle sessioni dell' Onu) è quella della messa al bando totale delle esecuzioni capitali, per un nuovo millennio che cominci senza una pena così inumana.

La strada da seguire, nel frattempo, è quella della moratoria delle esecuzioni. Su questo fronte stanno facendo un lavoro «paese per paese» - come ha ricordato Mario Marazziti, della Comunità di S. Egidio - questa ed altre due organizzazioni, Amnesty International e Nessuno tocchi Caino. Tra l' altro, proprio loro hanno raccolto e consegnato a Romano Prodi due milioni e mezzo di firme contro la pena capitale.

Uno dei fondatori di Sant' Egidio, monsignor Vincenzo Paglia, oggi vescovo di Terni, ha ricordato nel suo intervento il «cammino di coscienza» che ha portato la Chiesa cattolica a negare «in maniera inequivoca» qualsiasi sostegno religioso ai fautori della pena capitale. «Dio - ha detto il presule - non sta da questa parte», mentre con Gesù si dice un definitivo «no» alla legge del taglione ed alla pena di morte. Nei penitenziari di ancora molti paesi il boia continua però ad agire: oggi ad Assisi è stato ricordato il caso del giovane italo-americano Rocco Derek Barnabei, in attesa di essere giustiziato in Virginia, ma che si è sempre proclamato innocente, chiedendo inutilmente l' esame del Dna.
Un caso concreto, forse anche tenendo conto del quale i francescani del Sacro Convento hanno definito «non coraggioso» il documento sottoscritto dai parlamentari. Ma nel 2001 si sono impegnati ad ospitare un incontro tra i rappresentanti delle religioni e delle istituzioni per abolire la pena di morte.

(sda)