Putin esonera generali, ministro difesa sotto tiro

La notizia è stata diffusa dapprima da fonti ufficiose citate dall'agenzia Interfax. Lo stato maggiore non ha smentito e più tardi il Cremlino ha confermato un avvicendamento di gruppo precisando per ora che sono coinvolti sei generali con due o tre stelle.

Alcuni degli alti ufficiali sarebbero stati pensionati per criteri legati all'età, ma per altri si tratta di un ritiro anticipato. Sembre che le dimissioni fossero state offerte al momento dell'elezione di Putin a presidente - e comandante supremo delle forze armate - ma era comunque un gesto formale e per questo il siluramento di oggi è giunto inatteso.

Il repulisti riguarda tra gli altri il generale Anatoli Sitnov, responsabile degli arsenali di tutta l'ex armata rossa, il generale Nikolai Karaulov, comandante in capo dell'artiglieria russa e il generale Stanislav Petrov, capo della difesa dalle armi nucleari, chimiche e biologiche.
Secondo lo Stato maggiore, è «una normale rotazione», ma tutti gli analisti interpretano l'avvicendamento come un segnale politico del Cremlino.

Secondo un'opinione diffusa, la decisione di Putin è legata alle recenti polemiche insorte tra i massimi vertici militari sulla riforma delle forze armate russe: polemiche che avevano opposto il ministro della difesa, maresciallo Igor Sergheiev, favorevole a potenziare ulteriormente le forze nucleari missilistiche, al capo di stato maggiore, generale Anatoli Kvashnin, promotore di una redistribuzione delle risorse a favore delle forze convenzionali dalle quali egli proviene.

Il decreto odierno decapita in buona parte generali che appaiono vicini proprio al ministro, scrive stasera il giornale «Izvestia». Tra i silurati c'è di sicuro un suo fedelissimo come il capo dell'ufficio stampa del dicastero della difesa (e non dello stato maggiore come riferito in precedenza) generale Anatoli Shatalov, ancora lontano dai limiti d'età.

Nei giorni più roventi della polemica tra Kvashnin e Sergheiev - sopita grazie all'intervento diretto di Putin, ma non ancora risolta - diversi osservatori russi avevano ipotizzato provvedimenti da parte del presidente nei confronti di entrambi contendenti.

I primi siluri, stando alle «Izvestia», sembrano colpire comunque Sergheiev e potrebbero preludere persino alla sua rimozione da ministro della difesa. Poltrona alla quale da tempo ambisce proprio il suo rivale Kvashnin.

(sda)