San Gallo: naturalizzata figlia di Ded Gecaj

La 17enne, che aveva accusato il padre di abusi sessuali, non sarà così obbligata a tornare in Kosovo, dove rischierebbe di subire la vendetta della famiglia in nome del «kanun».

La naturalizzazione è stata concessa alla ragazza - che è stata accompagnata all'assemblea comunale sotto la scorta di agenti di polizia - senza obiezioni, ha reso noto oggi la responsabile dell'ufficio per le tutele di San Gallo. La ragazza ha rotto tutti i contatti con i suoi due fratelli che ancora vivono in Svizzere e risiede, con un nuovo nome, in una località mantenuta segreta.

Ded Gecaj è l'uomo che l'11 gennaio 1999 uccise con diversi colpi di pistola in una scuola di San Gallo l'insegnante di sua figlia, il 37enne Paul Spirig. La ragazza, vittima di violenze ed abusi da parte del genitore, aveva più volte chiesto aiuto all'insegnante.

Dopo il fatto di sangue, Gecaj era fuggito in Kosovo, sua terra d'origine, dove era stato arrestato due mesi dopo. Lo scorso dicembre un tribunale serbo lo ha condannato a quattro anni di reclusione per omicidio, non tenendo conto delle accuse di abusi sessuali contro la figlia.

Al processo l'imputato ha ammesso l'omicidio, qualificandolo però come delitto d'onore: a suo avviso infatti era Spirig che abusava di sua figlia. Una versione quest'ultima che è stata confutata dalle dichiarazioni della diretta interessata e che secondo gli inquirenti elvetici ha trovato conferme nelle indagini e nelle perizie mediche effettuate.

La moglie dell'omicida, Roze Gecaj, è stata a sua volta arrestata e processata in Svizzera. I giudici l'hanno ritenuta corresponsabile dei maltrattamenti che il marito faceva subire alla figlia, condannandola a due anni e mezzo di detenzione. Scontati due terzi della pena, nel settembre 2000 la donna è stata scarcerata ed espulsa dal paese.

(bb/sda)