Sarnen: delegati UDC sconfessano Schmid

I circa 450 delegati del partito hanno detto di no - con 376 voti a 79 - ai soldati armati all'estero e con 380 voti contro 83 hanno bocciato anche la collaborazione internazionale nel campo dell'addestramento militare, sconfessando il loro ministro della difesa, che invano ha cercato di far «ragionare» i suoi in vista della votazione del 10 giugno.

«Un soldato svizzero in missione all'estero rischia meno di essere attaccato se è armato e può dedicarsi meglio al proprio compiti», ha sostenuto Samuel Schmid, secondo il quale autorizzare i soldati svizzeri all'estero ad armarsi permette di rafforzare l'impatto delle missioni di promuovimento della pace nelle quali la Confederazione è impegnata. I soldati che andranno all'estero sarranno comunque volontari, ha aggiunto.

Il ministro della difesa ha inoltre sottolineato l'importanza della collaborazione internazionale in materia di istruzione militare, il secondo punto contemplato dalla revisione della legge. Necessari in primo luogo per ragioni tecniche e geografiche, le esercitazioni comuni permettono all'esercito svizzero di valuare le proprie capacità e gli eventuali correttivi da apportare.

Inoltre questi esercizi permettono di esaminare la collaborazione militare con gli stati esteri, ha aggiunto Schmid. L'esercito svizzero deve essere in grado di cooperare durante le missioni di pace, ma anche di difendere i propri confini in caso di attacco armato.

«So che la minaccia militare nei confronti della Svizzera non è di attualità, ma il mio compito è di considrare anche questa opzione e di trarne le dovute conseguenze», ha concluso. Ma i delegati non lo hanno sostenuto.

Maurer attacca partiti e governo

In apertura dei lavori il presidente dell'Unione democratica di centro Ueli Maurer ha stigmatizzato il comportamento dei partiti di governo e del Consiglio federale. In particolare Maurer ha criticato il buco miliardario fatto registare da Swissair e l'accordo sul traffico aereo tra Svizzera e Germania.°

«L'UDC non accetterà l'accordo tra i due stati e si opporrà alla sua ratifica da parte delle Camere», ha sottolineato Maurer, riferendosi all'accordo sul traffico aereo concluso lunedì tra la Confederazione e la Germania. Dopo aver svenduto il Gottardo, Moritz Leuenberger ha fatto un nuovo regalo all'estero, ha aggiunto. Secondo il presidente dell'UDC il ministro dei trasporti è «incapace di condurre negoziati senza farsi prendere in giro».

Maurer non ha neppure risparmiato critiche al ministro degli esteri Joseph Deiss, «che se ne è infischiato della volontà popolare invocando un'adesione rapida della Svizzera all'Unione europea». Il relatore ha anche attaccato la politica estera del Consiglio federale «priva di linee direttrici».

Ueli Maurer ha in seguito denunciato «l'infiltrazione dell'economia» nei partiti di governo. In particolare il presidente ha stigmatizzato la connessione tra liberali-radicali, il disastro finanziario di Swissair e il ruolo svolto dall'ex presidente del consiglio di amministrazione Eric Honegger.

«L'UDC è il solo partito ad essere in grado di lottare contro questo tipi di legami, per una politica credibile e per una Svizzera indipendente», ha affermato. «L'UDC realizzerà questi obiettivi in opposizione al Consiglio federale e agli altri partiti di governo, ma con l'appoggio della maggioranza degli elettori», ha concluso.

(kil/sda)