Spazio: Endeavour sette ore lavoro per braccio robot

È la seconda volta che il canadese Chris Hadfield e l'americano Scott Parazynsky escono per una passeggiata spaziale nella missione di 11 giorni cominciata giovedì scorso.

Nelle sette ore filate di lavoro nel vuoto a 386.000 chilometri dalla Terra, i due devono fissare in modo definitivo il braccio robot gigante, lungo quasi 20 metri, montato domenica scorsa su Alpha; inoltre devono ultimare i collegamenti elettronici del braccio robot al sistema di controllo della base orbitante, che lo userà come gru 'intelligentè per i futuri lavori di espansione.

Fissare il braccio robot con sette giunture è un'operazione molto complessa poichè questo è stato concepito per non avere una base fissa. Ciascuna delle estremità cioè termina con una specie di grande mano artificiale che può servire per afferrare e muovere carichi o per ancorare l'arto 'intelligentè a una base.

I collegamenti elettronici rappresentano un problema molto delicato poichè la 'manò artificiale non avrà una base fissa ma rimarrà ancorata a una specie di carrello che in futuro verrà allungato, permettendo al braccio realizzato in Canada di spostarsi all'esterno di Alpha lungo tutta la sua struttura. «Wow, Raffaello è bellissimo», ha esclamato Hadfield uscendo dall'Endeavour e gettando un primo sguardo intorno a sè.

Ci vorranno parecchie ore di lavoro, hanno assicurato i tecnici della Nasa dal centro di controllo di Houston, per ultimare le operazioni di scarico delle tre tonnellate di materiale dal modulo cargo. Uno dei tre sofisticati container realizzati in Italia nell'ambito del programma di allestimento della stazione Alpha, i cui costi sono già lievitati dai 60 miliardi di dollari iniziali a 95 miliardi.

Oltre a provviste di cibo e parti di ricambio meccaniche ed elettroniche, tra il materiale che gli astronauti dell'Endeavour stanno scaricando dal Raffaello ci sono anche delicate strumentazioni di laboratorio necessarie alle attività di ricerca chimica e biologica per le quali è stata creata la base orbitante internazionale.

Il rientro dell'Endeavour è previsto per il 30 aprile, quando dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakhstan, si leverà la navicella russa Soyuz con due uomini di equipaggio e il miliardario californiano Dennis Tito, il primo turista dello spazio, che ha pagato 20 milioni di dollari all'ente spaziale russo per un breve soggiorno su Alpha. La Soyuz verrà ancorata ad Alpha dove servirà come scialuppa di salvataggio in caso di emergenze, mentre Tito e l'equipaggio torneranno sulla Terra con una più vecchia Soyuz che ora ha la stessa funzione.

(kil/sda)