Valle d'Aosta, dopo l'alluvione miracolo turistico

Merito del «miracolo», come ha sottolineato il presidente della giunta regionale, Dino Vierin, durante la consueta conferenza stampa di fine anno, «è della solidarietà e dell'impegno di tutta la comunità valdostana che si è unita nella ricostruzione ai tanti volontari giunti da tutta Italia, dalla Francia e dalla Svizzera».

L'interruzione della linea ferroviaria, Aosta-Chivasso è infatti l'unico segno visibile, ai turisti, dei danni causati dall'alluvione di metà ottobre, che aveva duramente colpito anche il Vallese e parte del Ticino.

Le ferite ancora aperte, in 65 dei 74 conumi danneggiati dall'alluvione sono coperte dalla neve, ma l'impegno dell'esecutivo, ha proseguito Vierin, «è ricostruire con intelligenza e sostenere la ripresa economica». A tal fine, la Giunta ha già erogato 75 miliardi di lire (60 milioni di franchi).

E per la ripresa produttiva, Vierin guarda con attenzione alla riapertura del traforo del Monte Bianco (prevista per metà giugno 2001) e, a tempi più lunghi, alla costruzione della linea ferroviaria Santhià-Aosta-Martigny per «creare un nuovo asse di collegamento internazionale con il nord-Europa».

(bb/sda)