La carriera del giovane astronomo cominciò nel 1947 all'Osservatorio astronomico di Parigi-Meudon e poi al radiotelescopio di Nancay, mettendo ben presto a segno un importante 'colpo' scientifico. In collaborazione con l'astronoma
italiana Caterina Casini, scoprì una nuova famiglia di galassie, le cosiddette 'galassie a grumo', composte da gruppi in forma di
stelle.
Personaggio simbolo dell'astronomia francese, Heidmann fu nel 1982 il più convinto sostenitore, nell'ambito dell'Unione astronomica internazionale, della commissione intitolata «bio- astronomia, la ricerca della vita extraterrestre», ribattezzata più
comunemente come «gruppo per captare i segnali radio extraterrestri».
Contrariamente alla stragrande maggioranza dei suoi colleghi, che hanno sempre fatto spallucce, Heidmann è stato un grande appassionato di quello che gli americani chiamano SETI (Search for
Extraterrestrial Intelligence). Nonostante sberleffi e incomprensioni, Heidmann ha reso popolari le sue ricerche, forte di
tre ipotesi che non sono state confutate: la vita sulla terra è il risultato dell'evoluzione naturale del processo fisico; quello che
è successo sulla terra può succedere da qualche altra parte nell'universo; l'intelligenza umana non è la summa finale di ciò
che il cosmo ha potuto produrre.
Fino ad oggi nessun segnale extraterrestre è stato captato, riconosceva onestamente Heidmann, dicendosi tuttavia ottimista: «Noi non siamo che all'alba della ricerca in questo settore e lo
sviluppo tecnologico ci permetterà di fare presto dei progressi eccezionali».
(sda)