Borodin: in isolamento ma console russo vuole vederlo

Il console generale russo a Ginevra, Viaceslav Anisimov, ha frattanto chiesto di visitarlo in cella ed è in attesa del permesso da parte del giudice istruttore Daniel Devaud, hanno riferito oggi fonti diplomatiche russe all'agenzia Itar-Tass.

Anche lo stesso Borodin ha avanzato attraverso i suoi difensori una richiesta formale alla magistratura per poter incontrare rappresentanti diplomatici russi. Secondo l'Itar-Tass, l'incontro potrebbe svolgersi domani.

L'ex tesoriere, ieri, è stato interrogato per la prima volta da Devaud che gli ha contestato ufficilmente le accuse. Egli, tuttavia, ha rivendicato la propria innocenza, stando a quanto riferito da uno dei suoi avvocati.

Il legale, Dominique Poncet, ha sottolineato che il collegio difensivo intende presentare già domani una richiesta di rilascio immediato e incondizionato del funzionario russo dal carcere. Gli avvocati ricordano come Borodin sia già stato indagato per le stesse vicende dalla procura generale russa e prosciolto.

Qualche timore, intanto, è circolato a Mosca sulle condizioni di salute dell'ex tesoriere del Cremlino, il quale ha trascorso gli ultimi mesi in carcere a New York (dove fu arrestato a gennaio in esecuzione di un mandato di cattura internazionale emesso dalla magistratura elvetica), e che nelle settimane scorse ha lamentato alcuni problemi di natura cardiaca: fonti giudiziarie svizzere hanno per altro precisato che Borodin gode di assistenza sanitaria ed è stato rifornito a Champ Dollon di tutti i medicinali che gli sono necessari.

Ieri, dopo l'estradizione di Borodin - che è attualmente segretario generale dell'Unione russo-bielorussa - un portavoce del ministero degli Esteri di Mosca ha fatto una dichiarazione pubblica ammonendo le autorità giudiziare elvetiche a rispettare i diritti dell'indagato e a non politicizzare il caso.

Oggi, invece, alla vicenda ha dedicato ampio spazio la televisione di opposizione russa Ntv, che in una corrispondenza da Ginevra ha evidenziato la delicatezza - non solo giudiziaria ma anche politico diplomatica - dell'inchiesta. Ntv ha ricordato come nel recente passato la procura ginevrina abbia già indagato Serghiei Mikhailov, uomo d'affari russo sospettato dagli inquirenti svizzeri di collusioni mafiose, ma sia stata alla fine costretta a risarcire l'imputato assolto dai tribunali svizzeri con formula piena. Se le cose dovessero finire nello stesso modo anche per Borodin - ha commentato l'emittente - per il procuratore di Ginevra, Bernard Bertossa «potrebbe essere la fine della carriera».

(kil/sda)