Catastrofe Schweizerhalle: forse nuova indagine dopo reportage ZDF su intervento Stasi

Per un incendio di matrice criminale, la prescrizione è di dieci anni. Poiché la durata dell'inchiesta per il disastro del 1. novembre 1986 - l'incendio di un deposito della Sandoz seguito da un grave inquinamento del Reno - era stata eccezionale, il termine di prescrizione verrebbe però prolungato di cinque anni, fino al 1. novembre 2001, ha precisato Regina Schaub, presidentessa del tribunale che dovrà pronunciarsi sulla riapertura del caso.

Anche Novartis ha guardato con particolare interesse il reportage dell'emittente tedesca. Il gigante farmaceutico, nato dalla fusione di Sandoz e Ciba, non ha comunque intenzione di promuovere alcun tipo di azione, ha indicato il suo portavoce Mark Hill. Se l'incendio fosse veramente doloso, «ciò spiegherebbe alcune incoerenze», ha aggiunto Hill.

Nella trasmissione televisiva «History», la ZDF ha sostenuto ieri sera che agenti della Stasi - servizio segreto e polizia politica della Germania orientale comunista - avrebbero provocato diversi incidenti chimici sul Reno. Scopo degli atti criminali: distrarre l'attenzione dei media dalla catastrofe nucleare di Cernobyl. La fonte delle dichiarazioni della ZDF è un ex agente della CIA americana.

Nel magazzino della Sandoz andato a fuoco erano depositate 1 300 tonnellate di prodotti agrochimici. Con l'intervento dei pompieri centinaia di migliaia di litri d'acqua con sostanze inquinanti erano finiti nel Reno, uccidendo 150 000 pesci.

L'inchiesta fu chiusa nel 1992 senza che si potesse determinare la causa esatta dell'incendio. Gli investigatori non hanno tuttavia escluso la possibilità di un atto criminale.

(sda)