Le accuse sono di reati di associazione per delinquere di tipo
mafioso, traffico internazionale di stupefacenti, contrabbando di
tabacchi lavorati esteri, violazione della legge sulle armi. Ad
alcuni degli arrestati si contesta anche il tentativo di omicidio
di una pattuglia della guardia di finanza contro la quale nel
gennaio scorso, sulla tangenziale di Bari furono sparati durante
un inseguimento colpi di kalashnikov.
Gli investigatori ritengono che il clan Gallo - che importava
la droga in enormi quantità dalla Spagna - usasse poi il clan
Strisciullo, ora dominante a Bari, per il controllo degli affari
illeciti. La droga dopo l' importazione veniva smistata in
Piemonte, Lombardia e Puglia. Nel corso delle indagini sono state
sequestrate varie decine di chili di cocaina e hascisc, per un
valore complessivo, secondo la polizia, di 25 miliardi di lire.
A gestire il traffico internazionale di stupefacenti era -
secondo gli investigatori - Michele Gallo, di 53 anni, di Capurso
(Bari), uno dei più noti grossisti di carni del barese, titolare
della Capurfrigo. L'uomo è stato bloccato in Spagna con 100
chilogrammi di cocaina pura.
(sda)