Colombia: governo e farc ricominciano a parlare di pace

Dopo quasi due anni di difficili negoziati, il 14 novembre scorso le Forze armate rivoluzionarie della Colombia li avevano interrotti unilateralmente sostenendo che il governo non faceva nulla per impedire le operazioni dei gruppi paramilitari di destra che, con i loro oltre 8.000 uomini, hanno aggravato la violenza che da decenni insanguina il paese. E così, nell'ambito dell»Accordo di Los Pozos' - dal nome della località dove è avvenuta la riunione - il governo ha finito per accettare la proposta delle Farc di creare una commissione speciale, di cui faranno parte due esponenti della guerriglia, che dovrà mettere a punto delle «raccomandazioni» per la lotta contro gli squadroni della morte di destra.

Al di là di questa inedita e suggestiva intesa, Pastrana e Marulanda si sono anche accordati di «diminuire l'intensità del conflitto», di «rendere più agevole lo scambio di prigionieri» e di invitare una delegazione dell'Unione europea a riunirsi con le Farc «per analizzare il processo di pace». Il presidente, secondo fonti ufficiali, ha donato al leader della guerriglia una medaglia avuta in regalo dal Papa con un'iscrizione sulla pace. Nel corso della conferenza stampa, in cui il comunicato congiunto è stato letto dal Commissario per la pace Camilo Gomez e dal portavoce della guerriglia Alfonso Cano, il capo dello stato ha anche annunciato la proroga della concessione della zona di distensione di 42.000 chilometri quadrati, controllata dalle Farc da quasi due anni. Il fatto che Pastrana e Marulanda tornino a parlare di pace, non significa comunque che un accordo sia dietro l'angolo. Anche i precedenti quattro governi hanno tentato negoziati in tal senso, con l'unico risultato che, circa un decennio fa, solo l'M-19 ha deposto le armi, diventando un partito politico. Alla fine degli Anni Ottanta, hanno poi fatto la loro feroce irruzione nel già violento scenario i paramilitari che, con la connivenza dell'esercito, contendono alle Farc il controllo di buona parte del territorio ed i proventi del narcotraffico. Per questa ragione, a cui si aggiunge l'avvio del Piano Colombia antidroga finanziato e guidato dagli Stati Uniti, gli analisti sono unanimi.

(sda)