G7: Praga - sostegno all'euro - prezzi greggio devono calare

Nel consulto di Praga, i ministri delle finanze del G7 hanno affrontato di petto la doppia emergenza che minaccia un'economia globale in crescita sostenuta: l'euro debole e il caro-petrolio. La valuta europea tornerà domani alla prova dei mercati dopo la significativa azione di sostegno a sorpresa di venerdì da parte di BCE, Federal Reserve ed altre banche centrali.

Il G7, nel comunicato finale, ha fatto intendere di essere pronto a scendere nuovamente in campo se l'euro dovesse riprendere la sua caduta: «Vogliamo che i mercati - ha detto il ministro delle finanze francese e presidente di turno dell'Ue Laurent Fabius - abbiano la percezione giusta di come stanno le cose. C'è unanimità nel considerare l'euro non in linea con i fondamentali. Alle parole, facciamo seguire i fatti: ciò che è accaduto venerdì rafforza la credibilità dell'Eurogruppo».

«Condividiamo l'interesse - è la formula del G7 - ad un sistema monetario internazionale forte e stabile». Gli interventi di venerdì - hanno sottolineato i ministri del G7 - sono stati decisi proprio a fronte della «comune preoccupazione per le potenziali conseguenze dei recenti movimenti dell'euro sull'economia mondiale». Dopo averli colti già una volta impreparati, i Sette invitano dunque i mercati a non sottovalutare la determinazione delle autorità monetarie a riequilibrare i rapporti tra i tassi di cambio delle principali monete.

L'altro messaggio è indirizzato all'OPEC: quotazioni del greggio agli attuali livelli - ha rilevato il G7 - minacciano la crescita mondiale ed a pagarne le conseguenze non saranno solo i paesi consumatori, ma anche i produttori. «È importante che i prezzi petroliferi tornino a livelli coerenti con una durevole prosperità e stabilità economica globale» per tutti. Ecco dunque il fermo invito ad un aumento della produzione, cui si affianca l'impegno dei maggiori paesi industrializzati ad un miglioramento nell'uso dell'energia.

Il dialogo - affermano i Sette - deve essere più costruttivo e condurre a misure concrete. Ieri il segretario al Tesoro Usa Lawrence Summers e Laurent Fabius ne hanno parlato con il ministro delle finanze saudita Ibrahim Al-Assaf. Nei prossimi giorni, la presidenza francese dell'Ue spedirà a nome dei Quindici una lettera all'OPEC prima delle riunione di Caracas.

Il consulto dei Sette ha passato in rassegna lo scenario dell'economia mondiale, che continua ad essere dipinto in termini rosei: la crescita in Usa ed Europa è forte e l'inflazione resta sotto controllo, mentre in Giappone ci sono chiari segni di ripresa. I paesi di Eurolandia, in particolare, si impegnano a proseguire le riforme strutturali per allungare l'orizzonte dello sviluppo.

Sul tavolo dei Sette sono passati anche altri temi di rilievo: la situazione in Russia, incoraggiata ad insistere nella ristrutturazione del sistema economico; la riforma del Fondo Monetario e della Banca Mondiale; la lotta al riciclaggio del denaro sporco, con la rinnovata minaccia di sanzioni ai paesi che non si adeguano agli standard internazionali; l'iniziativa per la cancellazione del debito estero dei paesi in via di sviluppo a basso reddito, che il G7 promette di accelerare.

(sda)