Il tribunale federale conferma condanna omicidio colposo per guida vallesana

Il giovane si era iscritto per partecipare all'ascesa del Breithorn, cima di 4164 metri tra il Cervino e il Monte Rosa, ma i guai erano cominciati già alla stazione di partenza della funivia Zermatt-Klein Matterhorn. Il coordinatore della «spedizione» aveva assegnato l'americano alla guida insieme ad altre tre persone.

Poiché una di queste, di nazionalità tedesca, era già partita con la funivia, il coordinatore aveva detto alla guida di raggiungerla con altri due membri del gruppo. L'americano, per il quale si era dimenticato di acquistare il biglietto, sarebbe salito con una corsa successiva.

Ma così non fu. Raggiunto il tedesco, la guida e gli altri due escursionisti cominciarono a risalire le pendici del Breithorn senza aspettare l'americano. Questi si mise dunque in marcia da solo, ma, inesperto, si perse sul ghiacciaio sottostante, al confine tra Svizzera e Italia, e finì in un crepaccio di 25 metri. La guida, tornata alla base a mezzogiorno con gli altri tre clienti, andò tranquillamente a pranzo.

Le ricerche per ritrovare l'americano cominciarono soltanto a fine pomeriggio e il giovane fu trovato il giorno dopo in fondo al crepaccio, morto durante la notte di ipotermia. I giudici di Losanna non risparmiano le critiche alla guida e al coordinatore: la prima «si è infischiata del tutto» del suo cliente, mentre il secondo ha abbandonato a se stesso l'americano, dicendogli semplicemente di raggiungere gli altri dopo essere stato la causa del suo ritardo.

Il tour in alta montagna - afferma il Tribunale federale - cominciava già alla stazione di partenza della funivia e sia il coordinatore sia la guida hanno mancato ai loro doveri. Poco convincenti a suo avviso le affermazioni dei due ricorrenti, secondo cui la morte del giovane va ascritta al suo cattivo equipaggiamento e non a loro colpe. Primo, dice il TF: non è detto che con un equipaggiamento migliore l'americano sarebbe sopravvissuto. Secondo: era compito dei due controllare l'equipaggiamento già alla stazione di partenza.

Il coordinatore e la guida erano stati condannati in primo grado dal tribunale distrettuale di Visp nel settembre 1999 a due e tre mesi di detenzione rispettivamente. Il Tribunale d'appello cantonale aveva respinto lo scorso giugno il loro ricorso, ragione per cui si erano rivolti alla suprema corte di Losanna.

(bb/sda)