Internet: brevetto potrebbe sconvolgerne futuro

Se si considera che, secondo uno studio di Forrester Research, nel 2004 la quantità di denaro scambiata tramite l´e-commerce sarà di oltre 6800 miliardi di dollari e che circa il 10% passerà da una nazione all´altra, Pool potrebbe mettere mano su 2,4 miliardi di dollari l´anno.

L´origine della vicenda risale al 1992. quando Pool vola in Russia per cercare nuove opportunità commerciali a seguito della dissoluzione dell´impero sovietico. Nelle strade di Mosca vede una vasta selezione di visori a infrarossi e decide di provare a venderli in America sfruttando il fatto che costano la metà dei corrispettivi americani. La risposta è ottima e le agenzie di polizia degli Stati Uniti sono interessatissime all´acquisto. C´è però un problema: la svalutazione continua del rublo rende difficile fornire ai clienti un listino prezzi aggiornato e richiede continui riaggiustamenti.

Pool commissiona ad una società di software un sistema capace di calcolare le variazioni in tempo reale e informatizza tutti gli altri processi, come ad esempio le operazioni di sdoganamento. Nel 1997 decide di chiedere una patente di proprietà intellettuale dall´ufficio brevetti. Ora Pool rischia di ritrovarsi tra le mani un documento che vale letteralmente una fortuna.

"Ho già contattato tutte le aziende possibili e immaginabili tra cui IBM e DHL - spiega Pool - ma fino ad ora nessuno ha risposto alla nostra lettera".

La decisione annunciata dell´ufficio brevetti ha già scatenato un vespaio. Stacie Kilgore, di Forrester Research, ritiene "ridicolo" coprire con un brevetto di proprietà intellettuale un processo di business tanto semplice. "Qui si parla di operazioni elementari - spiega - che la gente usa da sempre nel commercio tradizionale. Pool non ha fatto altro che informatizzarlo, niente di più".

(klei/sda)