Iran: ridotte pene detentive per ebrei 'spie di Israele'

I due principali imputati, il commerciante Hamid 'Danny' Tefilin, 30 anni, e il docente universitario Asher Zadmehr, 54, condannati a 13 anni di reclusione dal tribunale rivoluzionario di Shiraz (sud), hanno visto le loro pene passare rispettivamente a nove e sette anni. Gli altri otto ebrei, inizialmente condannati a pene tra i quattro e gli 11 anni, beneficeranno di riduzioni tra i due e i cinque anni.

Il procuratore capo di Shiraz, Hossein Ali-Amiri, ha detto che dalle pene saranno detratti «i mesi di custodia cautelativa». Il primo ad essere scarcerato sarà dunque un commesso di Shiraz, Ramin Nematizadeh, 27 anni, che fu arrestato nel marzo 1999 e la cui condanna a quattro anni è stata dimezzata. Il primo a finire in manette, nel novembre 1998, fu Tefilin, mentre gli altri hanno trascorso dai 18 ai 19 mesi in carcere.

Amiri ha precisato che le sentenze di appello per due musulmani- un ufficiale dell'esercito e un fabbricante di armi -riconosciuti colpevoli di complicità, sono ancora in sospeso, mentre è confermata l'assoluzione di altri tre ebrei e due musulmani.

Rimane incerta la sorte dell'ex capo della comunità ebraica di Shiraz, Eshaq Belanas, accusato di aver attivato la presunta rete spionistica e sul quale pende un mandato di cattura internazionale spiccato dalla magistratura iraniana. Il capo del collegio di difesa, Ismail Nasseri, ha nuovamente contestato la colpevolezza degli ebrei e ha ribadito che «il vero vincitore del processo è Israele, in quanto il verdetto implica un suo riconoscimento» da parte dello Stato iraniano.

Nasseri ha tuttavia definito la riduzione delle pene «un passo avanti verso l'assoluzione». «I familiari dei nostri clienti non sono soddisfatti e paiono intenzionati a chiedere un ricorso», ha detto.

La vicenda degli ebrei ha sollevato un'ondata di proteste nel mondo intero, ma l'Iran ha sempre respinto le accuse di violazione dei diritti delle minoranze religiose. Dopo il verdetto contro gli ebrei, il 1. luglio scorso, i dirigenti della comunità avevano detto di temere un esodo dei loro correligionari (circa 27mila persone) dal Paese islamico.

(sda)