Jugoslavia: G8 supera divisioni ed ammonisce Milosevic

I ministri degli esteri di Stati Uniti, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia, Russia, Giappone e Canada, riuniti a Miyazaki (Giappone meridionale), hanno espresso la loro viva inquietudine per le riforme costituzionali approvate la settimana scorsa dalla Repubblica federale di Jugoslavia che permettono a Milosevic di ripresentarsi per un nuovo mandato.
I ministri hanno inoltre chiesto al governo di Belgrado di «astenersi da ogni azione che potrebbe contribuire ad una nuova spirale di violenza» nel Paese ed in tutta la regione balcanica.

Pur condannando in termini chiari ed espliciti quello che è stato definito da alcuni partecipanti «un colpo di Stato istituzionale, la dichiarazione finale del G8 evita di citare direttamente Slobodan Milosevic. Nella conferenza stampa conclusiva del vertice, il ministro russo degli esteri Igor Ivanov ha ammesso che l'omissione era una concessione fatta al suo Paese, che aveva espresso in precedenza alcune riserve.
«Il problema più serio è di sapere cosa fare per permettere ai Balcani di ritrovare la pace e la prosperità. Non si può ridurre la questione ad una semplice questione di personalità, anche se si tratta di un personaggio di peso», ha sottolineato il capo della diplomazia russa.

«L'omissione del nome di Milosevic non è un problema. Ciò che conta in primo luogo è la fermezza del G8 nei confronti del regime jugoslavo. Globalmente Mosca è stata molto cooperativa nella formulazione del monito a Belgrado», ha da parte sua osservato il ministro tedesco Joschka Fischer.

(sda)