Mafia: Provenzano sempre piu' accerchiato

Benedetto Spera, primula rossa da nove anni, e' uno dei personaggi chiave di Cosa Nostra, perche' considerato tra i piu' stretti collaboratori di Provenzano. Spera era fino ad oggi uno dei trenta ricercati inseriti nel Programma Speciale di Ricerca della Direzione centrale della Polizia Criminale. Insieme a Salvatore Lo Piccolo, che sembra aver esteso la sua influenza fino alle porte di Palermo, a Matteo Messina Denaro e Angelo Nuvoletta.

Il fatto che ora Provenzano possa essere vicino alla cattura e' dimostrato dallo stupore degli uomini della Squadra Mobile di Palermo quando, irrompendo nella cascina di campagna, si sono trovati davanti Benedetto Spera invece del principe dei latitanti che sembra sia stato visto l'ultima volta a Corleone nel 1963. Nella sua unica foto autentica che la Polizia ha in archivio, 'Binu u' tratturi' ha non piu' di 27 anni e con questa istantanea e' stato sviluppato al computer l'identikit del boss ormai invecchiato diffuso in tutta Europa.

Anche l'arresto di Maria Rosaria Palazzolo, sorella del latitante Roberto Vito, da parte degli uomini del Gico della Guardia di Finanza sabato scorso in Sicilia, e' stato un colpo per l'entourage di Bernardo Provenzano. Dalle indagini effettuate, la donna e' risultata essere un tramite del fratello nella gestione delle opere pubbliche e di ingenti investimenti finanziari a Cinisi.

Non solo: a Bernardo Provenzano farebbero riferimento anche alcuni bigliettini che si sarebbero scambiati di recente alcuni indagati ed il cui contenuto e' stato chiarito da una conversazione intercettata. La posizione di vertice ricoperta da 'Binu' su tutte le famiglie siciliane era stata confermata dai magistrati di Palermo dopo il ritrovamento, a casa del confidente dei Carabinieri Luigi Ilardo, di quattordici lettere scritte a macchina dal boss latitante e datate tra il 1994 e il 1995. Dall'analisi della corrispondenza era stato ricostruito in parte l'organigramma della cupola in Sicilia che comprendeva, tra gli altri, Domenico Vaccaro, di Caltanissetta, Piddu Madonia, Francesco La Rocca, Leonardo Greco, di Bagheria, Eugenio Gallea, di Catania, e Antonio Di Caro, di Agrigento.

(bb/news.ch)