Microsoft: Jackson sospende misure restrittive

La decisione di Jackson è stata accolta con soddisfazione dai rappresentanti della Microsoft: «Siamo molto contenti che il giudice si sia reso conto dell'opportunità di sospendere le sanzioni - ha detto Vivek Varma, portavoce di Microsoft - perchè ci permette di affrontare il processo d'appello senza temere alcuna interruzione alle nostre attività di business e di procedere con i nostri programmi per il futuro».

Soddisfazione è stata espressa anche dal Dipartimento alla giustizia, che ha sottolineato l'importanza di rivolgersi direttamente alla Corte suprema: «La decisione di scavalcare la Corte d'appello e di affidare il caso all'esame del massimo organo di giustizia - si legge nel documento - è di importanza fondamentale per l'interesse nazionale». La Corte Suprema dovrà ora decidere se accogliere la richiesta di Jackson e scavalcare la Corte di appello avvalendosi dell'Expediting Act, una legge del 1974 che permette alla Corte di occuparsi di processi di particolare impatto sull'economia nazionale.

Una decisione che potrebbe non arrivare prima dell'autunno perchè l'attuale sessione di lavoro della Corte sta per concludersi e secondo alcuni analisti è improbabile che i giudici decidano di affrontare la questione prima dell'inizio della prossima sessione in ottobre. La Microsoft dal canto suo spera invece che il caso venga rimandato all'attenzione della Corte di appello, dove in passato ha già ottenuto due vittorie importanti contro il Dipartimento di giustizia.

Le sanzioni punitive della condotta di Microsoft sarebbero dovute entrare in vigore il 5 settembre e i legali di Gates avrebbero poi dovuto presentare una propria proposta di autosmembramento entro il 5 ottobre. La decisione di Jackson permette ora al gigante di Redmond di procedere con la presentazione della sua nuova strategia di internet e di affrontare il futuro con maggiore serenità.

Una prospettiva che solleva i timori di chi sta nel campo avversario: «Quella di oggi è una cattiva notizia per il resto dell'industria - ha detto George Cary, avvocato specializzato in cause antitrust ed ex membro della Federal trade commission -perchè significa che non ci sarà alcun tipo di protezione dalla condotta predatoria della Microsoft fintanto che dura il processo d'appello».

(sda)