Rivolta, Israele stringe la morsa nei territori

Anche per l'approssimarsi del digiuno ebraico del Kippur (inizierà stasera) 120 mila manovali palestinesi non possono fino a nuovo ordine entrare in Israele.

In Cisgiordania, la città palestinese di Nablus è circondata da reparti militari israeliani. E a Gaza una unità del genio ha fatto saltare con la dinamite all'alba due edifici palestinesi di sei piani che sovrastavano l'avamposto israeliano di Netzarim.

Israele ha anche chiuso al traffico l'aeroporto di Dahanye, presso Gaza, con un'unica eccezione: l'aereo personale del presidente palestinese Yasser Arafat. Questi è impegnato stamane a Gaza in consultazioni con i responsabili dei vari servizi di sicurezza. «Nel suo ufficio c'è un'atmosfera come di guerra» ha detto il deputato arabo- israeliano Ahmed Tibi che è in contatto con il Rais.

Dietro le quinte, secondo le radio israeliane, la diplomazia statunitense sta tentando una nuova iniziativa. Si parla ora di un vertice a quattro (Israele-Autorità palestinese-Egitto-Usa) da tenersi martedì, in Egitto. Finora nè Arafat nè il premier Ehud Barak hanno indicato la volontà di parteciparvi.

Sul terreno gli animi sono agitati in seguito a una nottata ricca di episodi di violenza da ambo le parti. Centrato da un sasso lanciato da un villaggio arabo mentre percorreva la autostrada Tel Aviv-Haifa, un automobilista israeliano è morto poco dopo in ospedale.

Un assassinio di un palestinese altrettanto brutale e gratuito è avvenuto la scorsa notte a Bidia (Nablus). Si sospetta che i responsabili siano coloni della zona.

Nella stessa regione un colono di 35 anni, padre di sette figli, è dato da ieri per disperso. Secondo la televisione palestinese è stato ucciso e il suo cadavere è stato gettato in una vallata. Aggressioni di arabi da parte di facinorosi ebrei sono avvenute la scorsa notte in varie località israeliane e stamane a Gerusalemme. La polizia ha compiuto 350 fermi. Nei Territori fonti locali riferiscono di un clima di forte preoccupazione fra la popolazione che stamane è intenta a compiere acquisti nella previsione che sia ormai imminente un confronto aperto e prolungato.

Stasera gli israeliani affolleranno le sinagoghe nel giorno del digiuno penitenziale del Kippur e le strade israeliane saranno deserte per 24 ore. La polizia è in stato di massima allerta perchè in questa giornata si temono attentati e forse una improvvisa fiammata di violenza nei Territori.

(ba/sda)