Secondo la procura, alcune privatizzazioni si sarebbero svolte
attraverso procedure o accordi irregolari, grazie ai quali i
privati sarebbero riusciti a pagare prezzi più bassi rispetto al
valore delle società vendute dallo Stato. Briukov ha affermato che
attualmente sono in corso di accertamento i casi della compagnia
petrolifera Tyumen e del colosso minerario Norilski Nichel.
Per quel che riguarda quest'ultima società, la magistratura
aveva già chiesto nei mesi scorsi, senza esito, al maggiore
azionista Vladimir Potanin - uno degli 'oligarchi' del capitalismo
russo - il versamento di un rimborso di 140 milioni di dollari allo
Stato per ripianare la presunta sottostima calcolata al momento
della privatizzazione.
La magistratura non mira comunque a rinazionalizzare le imprese.
Il presidente Vladimir Putin ha più volte assicurato da parte sua
di non voler ribaltare le privatizzazioni degli anni '90: il
governo russo, del resto, nel suo programma ha inserito una nuova
ondata di privatizzazioni.
(sda)