Scoperta sostanza anti-fame: funziona su topi

Il composto, spiega sulla rivista «Science» Frank Kuhajda, coordinatore della ricerca, è in grado di regolare lo stimolo dell'appetito negli animali di laboratorio, ma si pensa che esista un meccanismo d'azione simile anche nell'uomo per cui la sostanza potrebbe diventare .
Il C75, secondo i ricercatori, agisce direttamente sul cervello, inibendo l'ormone neuropeptide chiamato Ypn e incaricato ad incrementare il senso di fame negli animali quando sono a digiuno, senza tuttavia far diminuire il loro metabolismo. Nei topi in cui è stata iniettata la sostanza C75, i livelli di Ypn sono calati velocemente.

«Il risultato - aggiunge Daniel Lane, biochimico - è che le cavie perdono fino al 30% del peso a seconda della dose ricevuta». Una quantità moderata del composto riduce infatti del 90% lo stimolo della fame ma l'appetito torna dopo 48 ore dalla sua assunzione.
Buoni i risultati del dimagrimento, raffrontati con quelli dei topi tenuti forzatamente a digiuno. «Mentre i due gruppi di animali perdono grassi e muscolatura nella stessa maniera - conclude Kuhajda - le cavie a dieta modificano il loro metabolismo in modo da preservare il peso». Per gli esperti anche nell'uomo dovrebbe esistere meccanismo d'azione simile ma occorrono ulteriori ricerche ma per stabilire se il C75 sarà il tanto sognato elisir anti- obesità.

(sda)