USA-Cuba: repubblicani cedono, verso alleggerimento embargo

Si tratta della prima vera crepa nelle sanzioni unilaterali USA, criticate dalla comunità internazionale, e avversate dal mondo degli affari statunitense, ansioso di entrare nei commerci con Cuba ora dominati da canadesi ed europei. Favorevoli all'alleggerimento anche i gruppi religiosi ed umanitari USA, per i quali l'embargo, inefficace contro Fidel Castro, causa solo stenti e sofferenze alla popolazione.

La scorsa notte al Congresso, un compromesso è stato raggiunto sulla formulazione della legge, che alleggerisce non solo le sanzioni a Cuba, ma anche quelle contro Iran, Sudan, Libia e Nord Corea.
I leader repubblicani al Congresso, scrive il «Washington Post», si sono trovati con le spalle al muro: ai voti dei democratici si sarebbero infatti sommati quelli dei repubblicani degli stati agricoli dell'Ovest, che fremono per vendere i loro prodotti all'isola caraibica.

Le commissioni esteri e bilancio del senato hanno già approvato la legge, ma fino ad ora il presidente della Camera Dennis Hastert e il capogruppo repubblicano Tom DeLay l'avevano bloccata.
I due leader repubblicani, comunque, sono contrari a fornire agevolazioni finanziarie per gli acquisti a Cuba, le cui finanze versano in difficili condizioni, e intendono mantenere il divieto a importare merci cubane. Hastert ha detto che ora occorre ancora trovare un compromesso con i parlamentari cubano-americani, che sono contrari a qualsiasi alleggerimento.

Dalla fine dell'URSS, proposte per alleviare o cancellare l'embargo a Cuba sono giunte regolarmente al Congresso, ma la lobby degli esuli cubani le ha sempre fatte affondare. Ma negli ultimi tempi, ai tradizionali nemici dell'embargo si sono uniti diversi repubblicani e vari gruppi dell'imprenditoria USA, frustrati dall'impossibilità di competere sul mercato cubano, dove fanno affari d'oro i concorrenti degli USA. L'apertura dei commerci, dicono, sarebbe assai positiva per le casse USA e creerebbe migliaia di posti di lavoro negli Stati Uniti.
In assenza di agevolazioni creditizie a Cuba, nota il «Post», il volume d'affari Cuba-USA sarà comunque assai limitato.

(sda)