Il credito di 1,178 miliardi di franchi destinati al nuovo carro
svedese ha superato senza affanno lo scoglio degli Stati. Nessuna
speranza quindi per il socialista vodese Michel Béguelin che aveva
chiesto al colleghi, in contrasto con quanto proponeva la
maggioranza della Commmissione di sicurezza, di rinviare il dossier
al governo sospendendo così l'acquisto dei primi carri (valore 990
milioni). A suo parere, per una decisione ponderata si sarebbe
dovuto aspettare il nuovo piano di Esercito XXI , «tanto più che di
pericoli imminenti per la sicurezza del Paese non ve ne sono».
Di opinione opposta il capo del Dipartimento federale della
difesa Adolf Ogi e il relatore della commissione Pierre Paupe
(PPD/JU). Paupe ha fatto notare che le grandi linee della riforma
in fieri sono note fin dal 31 maggio scorso. Il futuro esercito, ha
aggiunto, disporrà di due brigate blindate. A uno dei distaccamenti
dovrebbero essere attribuiti 142 carri mentre altri 44 saranno
destinati all'istruzione. Considerata questa ripartizione, ha
specificato Paupe, l'acquisto di 186 pezzi è più che giustificato.
Oltre a ciò, i nuovi carri dovranno sostituire gli M-113, ormai
obsoleti e del tutto incapaci di appoggiare al meglio i carri da
combattimento Leopard II. Secondo Ogi, non è facile motivare delle
reclute quando hanno a che fare con materiale che ha il doppio dei
loro anni. La scelta di questo carro al posto di quello britannico
e tedesco si spiega, ha poi aggiunto il presidente della
Confederazione, col miglior rapporto qualità/prezzo dell'offerta
svedese.
(sda)