Il milionario ha raggiunto un accordo con le autorità fiscali
bernesi, ha indicato Markus Langenegger, alto funzionario della
sezione contribuzioni del cantone, confermando notizie in questo
senso pubblicate dalle stampa locale.
La richiesta è stata presentata all'inizio dell'anno ed è stata
esaminata in dettaglio. «Non abbiamo trovato alcun indizio che
Yeslam Bin Laden abbia commesso infrazioni», ha detto Langenegger.
Analogamente a quanto avviene pure in altri cantoni svizzeri, a
Berna un cittadino straniero che non pratica un'attività lucrativa
può pagare un imposta forfettaria. Al momento sono una sessantina i
facoltosi stranieri che beneficiano di questa possibilità.
Langenegger non ha voluto rivelare quanto Bin Laden pagherà al
cantone. Di regola l'ammontare dell'imposta rappresenta circa il
quintuplo del valore locativo dell'immobile in abitazione, ha però
aggiunto. Il funzionario non è stato in grado di dire quando Bin
Laden e la sua Saudi Investment Company si trasferiranno
effettivamente nell'Oberland bernese.
Secondo quanto pubblicato dai giornali, la decisione del
milionario sarebbe dovuta ad uno sgarbo delle autorità di Ginevra,
città in cui risiede da una ventina d'anni. Bin Laden non ha
apprezzato il fatto che nel dicembre 2000 il Consiglio di Stato
abbia rinunciato a partecipare all'inaugurazione del progetto
ginevrino per l'Expo.02, finanziato proprio da Bin Laden.
L'uomo, cittadino saudita che ha tra l'altro chiesto il
passaporto svizzero, fa parte di una famiglia di 54 fratelli. Ha
sempre sostenuto di non aver nulla a che fare con le vicende che
oppongono il frattelastro Osama agli americani. Secondo gli Stati
Uniti, Osama Bin Laden è il mandante degli attentati contro le
ambasciate americane nel 1998, in cui morirono 224 persone. Al
momento si trova in Afghanistan.
(la/sda)