Forum Davos: comincia oggi sotto stretta sorveglianza

Segno dell'inquietudine per le conseguenze del rallentamento economico americano sulla crescita mondiale, una delle prime sessioni del simposio sarà dedicata all'argomento già questa mattina. La sessione d'apertura ufficiale avrà per tema, questa sera, i mezzi per fare approfittare i paesi del Sud dei vantaggi della globalizzazione.

Come nel 2000, il governo svizzero sarà ben rappresentato nella località turistica grigionese: i consiglieri federali a Davos saranno quattro.

Il presidente della Confederazione, come ogni anno, si esprimerà in un Palazzo dei congressi circondato di filo spinato e trasformato in fortezza. Domani, Moritz Leuenberger incontrerà il segretario generale dell'Onu Kofi Annan e il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Yasser Arafat.

Il ministro dell'economia, Pascal Couchepin, proseguirà gli sforzi per allacciare nuovi contatti bilaterali con i colleghi esteri, in particolare quelli dei paesi non membri dell'Ue e i partner dell'Organizzazione mondiale del commercio WTO.

Il ministro degli esteri, Joseph Deiss, spera anch'egli di approfittare dei molteplici incontri nei corridoi del Forum per rafforzare ed estendere la sua rete di contatti. Anche Deiss incontrerà Arafat, come pure l'ex primo ministro israeliano Shimon Peres.

Kaspar Villiger, ministro delle finanze e «habitué» del Forum, vedrà i suoi omologhi tedesco, Hans Eichel, francese, Laurent Fabius, e canadese, Paul Martin. In programma ha pure un incontro con il «managing director» del Fondo monetario internazionale (FMI) Stanley Fisher.

Forte di oltre 1000 agenti, il dispositivo di sicurezza per assicurare la protezione degli ospiti del Forum è massiccio, di una proporzione mai vista negli ultimi decenni. Oltre a poliziotti venuti da tutta la Svizzera e persino dal Liechtenstein, sono a disposizione 300 guardie delle fortificazioni e 600 soldati.

Gli occhi sono puntati sulla manifestazione che il coordinamento anti WTO ha in programma per sabato. Il Consiglio di Stato grigionese ha più volte ribadito che la tolleranza sarà «zero»: non saranno ammessi disordini. Il capo del Dipartimento della giustizia Peter Aliesch ha invitato gli oppositori «pacifici» a non recarsi a Davos, visto che gli organizzatori della dimostrazione continuano a non voler distanziarsi da azioni violente.

(bb/sda)