Per spiegare la propria posizione i rappresentanti dei cantoni alpini si sono trovati oggi in un luogo simbolico, il San Gottardo,
sorgente di molti importanti corsi d'acqua. Per le regioni interessate l'energia idroelettrica rappresenta un fattore importantissimo, che non deve essere sacrificato alla liberalizzazione, è stato detto.
Senza misure d'accompagnamento non sarà possibile competere con la concorrenza della corrente prodotta all'estero in centrali atomiche o a carbone, ha ricordato Pankraz Freitag, consigliere di stato glaronese e presidente della CGCA.
I cantoni alpini puntano quindi molto sul controprogetto all'iniziativa solare, che impone una tassa di 0,3 centesimi al kWh su petrolio, gas, carbone e uranio. Un balzello che dovrebbe fruttare 450 milioni di franchi all'anno, da impiegare in favore delle enorgie rinnovabili, per un'uso più razionale dell'enrgia e per sottoporre a revisione le centrali idroelettriche.
La CGCA è favorevole però anche all'iniziativa solare, che prevede una tassa di 0,5 centesimi da destinare per la metà al promovimento dell'energia solare. Sì pure all'articolo costituzionale, il controprogetto all'iniziativa 'energia e ambiente', che è stata ritirata.
La CGCA - ne fanno parte Obvaldo, Nidvaldo, Uri, Glarona, Vallese, Grigioni e Ticino - partecipa quindi al comitato «Tre sì per l'ambiente, la salute e i posti di lavoro».
All'ospizio del San Gottardo era presente anche il consigliere federale Moritz Leuenberger, che all'iniziativa solare preferisce il controprogetto. La tassa di incitamento è necessaria per ammodernare gli impianti idroelettrici, il cui finanziamento non è altrimenti garantito, ha detto il ministro.
(sda)