Italia: elezioni i commenti dei media americani

Berlusconi ha battuto il rivale Rutelli, afferma oggi il New York Times in un articolo intitolato 'Il conservatore italiano assicura l'Europa di essere nella normà, «soprattutto perché è riuscito a convincere molti italiani che può ridurre le tasse, aumentare le pensioni minime, rendere più agile la macchina statale e lanciare vasti progetti di lavori pubblici senza aumentare l'enorme debito italiano e senza mettere il paese in rotta di collisione con l'Unione Europea. Molti economisti sono scettici. I suoi rivali politici sono sprezzanti».

Nelle sue prime dichiarazioni dopo la vittoria, nota sempre il New York Times in un profilo in prima pagina del leader di Forza Italia (titolo: 'Il vincitore miliardario italianò), Berlusconi «ha cercato di raggiungere tutti gli italiani e di rassicurare l'Europa e gli Stati Uniti che era 'orgogliosò di essere loro partner». «Berlusconi si è dato cinque anni di tempo per mantenere le promesse fatte agli italiani nel 'contrattò ma il problema è che nessun governo italiano dalla seconda guerra mondiale è durato così a lungo», osserva il giornale.

Rispetto a sette anni fa Berlusconi «appare adesso meglio preparato» a governare: Forza Italia è adesso un vero partito politico ed «ha legato Umberto Bossi ad un programma che non può respingere» - nota il New York Times - «Ma alcuni dei problemi che avevano minato sette anni fa la credibilità di Berlusconi rimangono: i conflitti d'interesse, le sue vicende giudiziarie. Durante la campagna ha promesso di riformare il sistema giudiziario. È un po' come se Bill Clinton avesse cercato, mentre era sotto inchiesta, di alterare il mandato dei magistrati speciali che lo indagavano».

Il quotidiano 'Washington Post', in un articolo in prima pagina intitolato 'In Italia il vincitore stabilisce una ambiziosa agenda di riformè, afferma che le promesse fatte da Berlusconi agli elettori «sono molto ambiziose per il leader di un paese con gravi problemi economici e dove i cittadini disdegnano allegramente l'autorità e celebrano la ribellione civica». «Ma Berlusconi - prosegue il giornale - è diverso dai più recenti leader italiani ed ha ottenuto una buona partenza per la sua agenda conquistando un chiaro controllo delle due camere del Parlamento. Raramente elezioni italiane hanno visto una vittoria così chiara».

Il tema delle dimensioni del successo di Berlusconi, come salvagente dai colpi di testa di Bossi, è ripetuto da tutti i media americani. Così come è ripetuto il tema dei timori dei leader europei. «Berlusconi, un politico conservatore e Reaganiano in un continente di leader di centro-sinistra, è una specie di paria europeo - osserva il Washington Post -. Finora è stato accolto con calore solo dal Partito Popolare spagnolo, dal presidente francese conservatore Jacques Chirac, dalla CDU tedesca». «Molti europei sono preoccupati che l'Italia possa sbandare verso la xenofobia e il razzismo anti- immigranti - nota il giornale -; sul fronte economico c'è la preoccupazione europea che le promesse di riduzioni fiscali fatte da Berlusconi possano produrre bilanci in deficit non in linea con le regole della Unione Europea».

Il quotidiano Los Angeles Times. in un articolo intitolato 'Un mandato e un campo minato per Berlusconì, rileva che la vittoria del Cavaliere «ha ottenuto una reazione fredda in gran parte dell'Europa. La cosa migliore che molti leader sono riusciti a dire è che la sua coalizione non è razzista come quella del Partito della Libertà di Haider in Austria e non farà scattare sanzioni da parte dell'UE». Il quotidiano conservatore Washington Times nota oggi che gli italiani «hanno dato al nuovo governo un mandato più forte delle previsioni, evitando così il ritorno alle deboli coalizioni dalla corta vita che hanno tormentato l'Italia dalla fine della seconda guerra mondiale».

Il quotidiano cita la predizione dello studioso americano Clay Clemens: «Berlusconi diventerà immediatamente l'esponente conservatore dominante all'interno della Unione Europea».

(kil/sda)