Usa: governo ferma prima esecuzione federale da 40 anni

Per il ministero della giustizia, che si appresta a raccomandare a Clinton il rinvio dell'esecuzione di Juan Raul Garza (condannato per tre omicidi legati al traffico di droga), non esistono normative precise per offrire clemenza, la pena di morte colpisce troppo le minoranze e troppo in certe aree geografiche degli Usa. Garza doveva morire il 5 agosto, ma ora i suoi avvocati intendono usare il rapporto del ministero per chiedere che la sua condanna sia commutata nel carcere a vita.

Clinton è un sostenitore della pena di morte sin da quando era governatore dell'Arkansas, e si rifiutò di dare la grazia a diversi condannati. Il ministro della giustizia Janet Reno, personalmente contraria alla pena capitale, si è però impegnata a seguire la linea dell'amministrazione su questo problema. Ma entrambi, negli ultimi tempi, hanno spesso affrontato il problema evidenziando la necessità di maggiori garanzie ed equità nelle condanne a morte, e portando ad esempio lo Stato dell'Illinois dove il governatore ha imposto una moratoria delle esecuzioni finchè il problema non sarà stato studiato a fondo.

Secondo i dati raccolti dal ministero, tre quarti dei condannati a morte dai tribunali federali (la ricerca non riguarda i singoli Stati) non sono bianchi di origine anglo-europea. Lo studio del ministero, che verrà pubblicato il mese prossimo, è destinato a infiammare ulteriormente il dibattito sulla pena capitale che anima gli Usa da qualche mese. Ci sono 21 persone in attesa di esecuzione nelle carceri federali, e verosimilmente i legali utilizzeranno le considerazioni fatte sul caso Garza per chiedere la grazia per i loro clienti. Entro due settimane, inoltre, il ministero promette di varare nuove norme per la richiesta di clemenza.

Garza sarà il primo a poter usare le nuove norme, che prevedono peraltro la possibilità dell'avvocato di un condannato di esporre le proprie ragioni davanti ad una 'commissione per la clemenza'. Garza fu condannato da un tribunale federale di Brownsville, Texas, e si è sempre dichiarato innocente.
Le scelte del governo federale non toccano, se non indirettamente, le politiche dei vari Stati Usa che hanno la pena di morte. I riflettori sono comunque puntati sul Texas, Stato- record delle esecuzioni e banco di prova per il candidato repubblicano George W. Bush, che governando quello Stato ha consentito decine di esecuzioni.

(sda)